Margini

La pagina è una riva a cui giunge
Da isole sconosciute uno scheletro di coralli
Una conchiglia piena di vento
E una bottiglia di plastica scolorita dalle estati,
il colore rugginoso e indicibile di un rifiuto non degradabile
La poesia non viene scritta, la poesia ti scrive
Tu esisti suo malgrado
L’onda ti porta, ti perde, ti annega
Tutte queste parole cave e levigate
Vengono da un abisso
L’abisso non è di nessuno
E dire che è l’unica patria di tutti
Alla finestra rintocca
La fame di foglie e di steli
Ma quante grinfie ha l’oggi
Raccolgo una rete e un veliero
E quattro dita di carta
da parati
della sera
E l’odore malconcio della betulla
Ho sete:
scrivo

(Nadezda Nim)

Foto: Franco Borgogno, Plastic waste along remote beaches