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Ricordi di giorni qualunque

La bambina alla loggia
Indica le cose del mondo
Con lo sguardo che si infila dietro il dito
tra le grate della balaustra
E dice “nonna” per chiedere cosa come perché
E scoprire i nomi del mondo
Un asciugamano penzola dal filo
Nel pomeriggio di quasi estate
Zefiro fa dondolare le tende
La bimba osserva
Chiede
Segue
Scompare
Chissà se il ricordo di questo spicchio
Di giorno,
della voce della nonna e del
suo corsetto di caramello
resteranno impigliati
in qualche randomico ricordo
Chissà se l’odore del bucato,
o la taccola che se ne sta sulle tegole,
o la tenda dei vicini, con le angurie scolorite
o il gli ombrellini dei fiori color corallo
Chissà se qualcosa di questo attimo
E di questo luogo
Sarà trattenuto per lei
Dall’oblio

Una ragazza canta
In una lingua lontana
Interrompe per un attimo
il tramonto

Respiro nella luce gialla
Viaggio nel tempo
Su una loggia lontana 400 miglia
odore di dixan
E mollette di legno
E disegni di mattonelle
E cortili spaiati
E tu, nonna,
e le tue mani.
I ricordi dei giorni qualunque
quelli che tengo più stretti
Guarda
Crescono strane piante selvatiche sui tetti.

(Nadezda Nim)

Foto: autore/autrice sconosciuto/a, Ritratto di bambina al balcone 1970

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