Una vecchia canzone screziata di rosso

Struggente di sera è l'abito assoluto delle stelle
e le bocche dei fiori cantano
una vecchia canzone screziata di rosso
Una notte così non dovremmo lasciarla trascorrere
nella oscurità rauca di un oblio
Non senza prima danzare
o toglierci le scarpe
E spegnere la luce
E perdere il fiato ad inseguire la luna
Una notte come questa,
col violino disperato di un gelsomino di Spagna,
dovremmo stare spalla contro spalla
a farci ombra alata sotto pergole di canne
E dovremmo raccontare alla sazia luna
storie di poche parole, tonde e lucenti

Una notte come questa dovremmo dimenticare
gli ultimi cento anni
e vivere della memoria a breve termine
delle farfalle
Assaggiare l'oleandro
senza cadere addormentati
E arrostire sul fuoco scoppiettante
le nuvole e i sonagli
Dovremmo dimenticare quello che resta da fare
e quel che non abbiamo fatto
E perdere tutto
senza provare rimpianto

Stanotte dovremmo dare indicazioni sbagliate
alle strade
E rovesciare la schiena
E camminare sulle mani

(Nadezda Nim)

Foto: autore/autrice sonosciuto/a